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L'esplosione dei dati IoT sta arrivando a tutta velocità: Ecco come possono beneficiarne i fornitori di servizi di Colocation

Martin T. Olsen •


Il nostro primo post sul rapporto Dati nell'Edge: L'impatto del Cloud e di Internet delle Cose (IoT) sulla domanda e ubicazione di Data Center, si concentrava su come l'evoluzione dell'uso del cloud computing da parte delle imprese possa creare opportunità per i fornitori di servizi di colocation. In questo post, faremo il punto su ciò che l’IoT (Internet of Things) comporta per i fornitori di servizi di colocation all’avanguardia.

Il 56% degli oltre 700 decision maker per l'IT intervistati da 451 Research afferma che almeno un quarto della loro capacità di data center e cloud supporta già l’IoT.

Ciò rappresenta una capacità enorme per un'applicazione che non ha ancora raggiunto una distribuzione capillare. Solo il 33% dei partecipanti al sondaggio ha implementato diffusamente Internet delle Cose, con un ulteriore 26% di implementazione limitata e il 38% in fase di pianificazione più o meno avanzata.

Con l'ampliarsi di progetti e implementazioni, la percentuale di capacità IT a sostegno dell’IoT aumenterà. L'89% delle imprese intervistate prevede di supportare l’IoT con almeno un quarto della propria capacità entro due anni, mentre quasi la metà prevede un 50%.

Aumento del carico di lavoro IT

L’IoT è probabilmente la ragione principale per cui la grande maggioranza degli intervistati si aspetta un aumento del carico di lavoro nel settore informatico nei prossimi due anni. Inoltre, gli enormi volumi di dati che verranno generati costringeranno a un drastico cambiamento rispetto allo storage dei dati in strutture proprie (on-premises). Mentre quasi i tre quarti delle imprese oggetto dell'indagine conservano attualmente i dati relativi a IoT on-premises, si prevede che tale percentuale scenda a solo il 27% entro un anno. I dati si sposteranno verso l'hosting su cloud e i data center di colocation, nonché verso l'infrastruttura dell'operatore di rete e verso dispositivi e sistemi nell'edge.

Le ragioni alla base della definizione degli archetipi dell'edge

Come dimostra il nostro lavoro sulla definizione degli archetipi dell'edge, molte applicazioni edge, pur facendo affidamento sul cloud computing per l'archiviazione dei dati e l'apprendimento profondo, richiedono una capacità IT distribuita vicina alla fonte dei dati.

Il rapporto di Vertiv Definizione dei quattro archetipi dell'edge e presentazione dei loro requisiti tecnologici identifica quattro archetipi primari dell'edge che comprendono i casi d'uso principali per l'edge computing. Questi archetipi sono Uso Intensivo di Dati, Sensibili alla Latenza Umana, Sensibili alla Latenza da Macchina a Macchina e Life Critical.

Le applicazioni IoT, come gli edifici, le città e le fabbriche intelligenti, rientrano nell'Archetipo Uso Intensivo di Dati perché il volume di dati generati rende impraticabile o proibitivo dal punto di vista dei costi affidarsi esclusivamente al cloud per la loro elaborazione. Questo può creare la necessità di un livello "fog" tra il dispositivo e il cloud. Come spiega il rapporto Dati nell'Edge:

I nodi fog, che sono strutture informatiche situate tra i generatori di dati IoT e il cloud centralizzato, possono includere data center micromodulari, nonché data center più grandi situati vicino ai dispositivi terminali (”things”), tra cui la colocation e altre strutture affittate, e gateway intelligenti per IoT. I nodi fog possono gestire carichi di lavoro IoT che generano enormi volumi di dati che non è conveniente trasportare in una posizione centralizzata, così come quei carichi di lavoro IoT che richiedono una bassa latenza.

Dati IoT in crescita - Qual è il vantaggio per i fornitori di servizi di colocation?

I volumi di dati di Internet delle cose stanno chiaramente crescendo, spostandosi fuori dalle sedi private (quindi off-premises) e in molti casi richiedono un'elaborazione vicina al punto di generazione. Come conseguenza, i fornitori di servizi di colocation con la creazione di punti di presenza fisicamente distribuiti hanno un vantaggio rispetto ai fornitori di cloud centralizzati nel capitalizzare la necessità di capacità per IoT.

Tale vantaggio potrebbe essere rafforzato dal passaggio alle tecnologie wireless 5G. L'enorme volume di dati generato da miliardi di dispositivi e sensori mobili e remoti IoT crea il potenziale per l'evoluzione delle attuali stazioni della telefonia mobile a supporto di un modello di colocation distribuito gestito dai fornitori di colocation attuali o emergenti.

Oggi esiste l'opportunità per i fornitori di colocation lungimiranti di iniziare a individuare e catturare la domanda di capacità IT stimolata dall'implementazione di Internet delle cose. Sulla base del rapporto Dati nell'Edge, "Un'attenzione particolare dovrebbe essere rivolta ai mercati verticali e ai paesi con la percentuale più elevata di aziende nelle fasi finali di pianificazione del supporto all’IoT. È probabile che queste prospettive prendano in considerazione l'impatto di IoT in termini di capacità e che saranno pertanto interessate alle opzioni di storage ed elaborazione dei dati".

Quali aziende stanno pianificando la gestione della crescita di IoT?

È interessante notare che tali mercati verticali e paesi tendono ad avere una bassa percentuale di aziende che hanno già ampiamente implementato l’Internet delle Cose.

La Cina, ad esempio, ha un'alta percentuale di aziende che ha diffusamente implementato IoT (55%), ma una piccola percentuale (9%) nella fase di pianificazione avanzata. Al contrario, il Regno Unito e l'Italia sono al di sotto del 20% nell'implementazione diffusa, ma sono tra i paesi con la più alta percentuale di aziende nelle ultime fasi di pianificazione, il che li rende un territorio fertile per i fornitori di colocation posizionati per supportare il fog computing.

I mercati verticali che più probabilmente sono in fase di pianificazione avanzata comprendono la pubblica amministrazione e l'istruzione superiore.

Per ulteriori informazioni su come le aziende intendono gestire la crescita dell’IoT, leggete il rapporto completo, Dati nell'Edge: L'impatto del Cloud e di Internet delle Cose (IoT) sulla Domanda e Ubicazione dei Data Center.

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